Eccolo, inesorabile è
arrivato il momento che in cuor mio speravo non arrivasse mai o perlomeno non così…dopo
19 anni di amore incondizionato il capitano abbandona la sua dama in bianco e
nero, o meglio è costretto ad abbandonarla in nome di priorità economiche che
mai capirò e che non voglio capire, perché un ventennio d’amore non si può
liquidare in nome di un bilancio da ristabilire, perché una vita di dedizione a
una sola e unica maglia poteva e doveva essere ripagata diversamente…
Non aveva chiesto poi molto
Alessandro Del Piero…con la legittimità che gli competeva di diritto per una
devozione senza fine dimostrata di anno in anno; in un mondo fatto solo di
fuochi fatui, di falsi idoli e di mercenari, pronti a passare da una squadra
all’altra senza battere ciglio, senza l’ombra di un attaccamento alla maglia,
ma solo al "dio denaro", aveva semplicemente chiesto di essere una bandiera, di
rimanere nell’unica casa che ha conosciuto in 20 anni di agonismo, di indossare
fino alla fine un unico colore, quello bianconero, ma ciò non gli è stato
consentito, nonostante con l’umiltà e l’educazione che l’ha sempre
contraddistinto abbia accettato di rimanere in panchina per una stagione
intera, accontentandosi di entrare anche per pochi minuti e risultando sempre e
comunque decisivo seppur giocando brevissimi scampoli di partita….
Non posso accettarlo, non ci
riesco proprio e le sue lacrime nella sua ultima partita allo Juventus Stadium
sono le nostre lacrime…quelle di chi ha lottato con grinta e perseveranza in ogni
situazione, da quella più favorevole a quella più sfavorevole, indossando la
maglia bianconera come una corazza, cadendo e rialzandosi, ma sempre con
dignità, essendo prima uomo e poi campione, ergendosi a esempio di sportività e
di vita per chiunque abbia voglia di avvicinarsi a questo mondo un po’ contorto,
dove un pallone rotola a ritmi incalzanti, a volte anche troppo e dove la
dimensione umana lascia spesso il posto agli interessi, prevaricando
rovinosamente sui sentimenti…
L’emozione nei suoi occhi in
quei 20 minuti di standing ovation in uno stadio tutto ai suoi piedi,
disinteressato completamente di quanto accadeva in campo, l’emozione di ogni
spettatore sugli spalti e davanti al televisore, la dice di tutta su quello che
è stato Alessandro Del Piero da Conegliano Veneto per la Juventus e per tutto
il calcio italiano, di quello che è e sempre sarà…
E’ difficile riassumere 19
anni d’amore, ma li ricordo tutti uno per uno e li custodisco gelosamente in
fondo al mio cuore…iniziai a tifare seriamente per la Juve nella sua prima vera
stagione da protagonista, quella del 1994-95 e per me non c’è mai stata
Juventus senza Del Piero, si è trattato sempre di un binomio indissolubile e
inscindibile…ma adesso che è tristemente giunta la parola fine dovrò inevitabilmente
abituarmi a farne a meno, anche se non lo avrei mai voluto, anche se con lui se
ne va anche un pizzico di quella spensierata ragazzina quattordicenne che
gioiva come una matta ai suoi gol…
E’ vero, me lo ripetevo
spesso, i campioni passano, ma la Juve resta, solo che se certi campioni
possono anche passare, certi uomini non dovrebbero passare mai, uomini come
Alessandro Del Piero, quel ragazzino di San Vendemiano che giunse alla corte
bianconera per allietare le nostre vite, per ricordarci cosa significasse
vincere senza mai perdere un briciolo d’umiltà, senza dimenticare di essere
figlio di un’elettricista nemmeno mentre alzava la Coppa dei Campioni…
Nel giorno dei
festeggiamenti ufficiali per il trentesimo scudetto, il giorno in cui ci fregiamo
della terza stella acquisita sul campo, perdiamo la stella più luminosa di tutta la storia bianconera, quella stessa
che ci saluta come solo lui sa fare, facendo la linguaccia dopo l’ennesimo
pallone infilato in rete e alzando con fierezza una nuova Coppa al cielo…e nella
speranza di alzarne prestissimo un’altra…
Forse è proprio questo il
congedo più bello dal popolo juventino…in un tripudio di coriandoli bianconeri
e di cori all’unisono tutti per lui, ma non riesco proprio a dirgli addio,
forse perché la parola addio non mi è mai piaciuta, addio che sarebbe stato più
dolce, sapendo che le sue scarpette sarebbero state messe al chiodo da capitano
della Juventus campione d’Italia, ma i suoi piedi scalpiteranno ancora, anche
se per qualcun’altro e non gli si può chiedere di non farlo se è quello che ha
ancora voglia e possibilità di fare, d’altronde sarebbe come chiedere al sole
di smettere di splendere e a nessuno piace il buio!!!
E allora semplicemente
grazie Capitano, nella fiduciosa attesa che tu possa sollevare ancora un trofeo
in bianconero, non mi resta che dirti “Ciao”…e prima di cantarti l’ultimo coro,
vorrei solo dirti che dal mio cuore non sarai mai “licenziato”, perché il cuore
non conosce prezzi o interessi, ma solo sentimenti…è stato un onore tifare per
te!!!
Sarò sempre al tuo fianco,
io di te non mi stanco, sei la cosa più bella che c’è, Alessandro Del Piero
olè!!!!!!!!!!!!!